È incomprensibile come alcuni siti web, fra cui
qualcuno si fregia di nomi inneggianti all’informazione, siano, non
solo in questo caso, le bandiere della disinformazione.
Nel caso
specifico del Santuario di San Francesco di Lula, capita di leggere
(caso tutt’altro che isolato) che il santuario fu edificato da
Francesco Tolu nel 1890. Data decisamente contrastante con i
documenti ufficiali che sanciscono la riedificazione nell’anno 1795
come rifacimento di una chiesa più piccola databile fa il XVI e il
XVII secolo. É palese la confusione delle date col fatto che
l’elenco dei priori noti parte dal 1890, o peggio ancora con il
fatto che sempre nel 1890 inizia la “produzione” letteraria di
Grazia Deledda, autrice, fra gli altri, del romanzo “Elias Portolu”
in cui la scrittrice parla appunto di Francesco Tolu, rendendolo noto
alla collettività. Ma si tratta di un romanzo, non di estratti
anagrafici documentali, e pertanto soggetto alle fantasie
dell’autore, libero di rinominare soggetti veri o presunti tali, e
nel caso specifico di ricollocare temporalmente personaggi ed eventi.
Un sito a vocazione turistica riporta addirittura
“…santuario di San Francesco di Lula, creato nel 1890 da un
giovane nuorese…” ed esprime la distanza del pellegrinaggio in 30
km; ma i più parlano di 35. Anche qui la confusione impera! 35 sono
i km in auto che separano il santuario dal capoluogo
barbaricino. La distanza coperta dai camminanti è di 25 km,
ettometro più, ettometro meno.
Comunque c’è un modo certo di misurare la
distanza in questione: esprimerla nell’unica unità di misura che
conta in questi casi: la fatica.
Appuntamento quindi alla prossima edizione, a chi
vorrà partecipare, a mezzanotte alla chiesa del Rosario, e…
...Buon cammino!
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