Il titolo di questo capitolo preluderebbe ad
un’illustrazione di tutto quanto di interessante possa incontrasi
in occasione di una visita al sito oggetto di queste pagine, ma data
la vastità dell’argomento che meriterebbe una trattazione
dedicata, potrò solo citare pochi riferimenti ad alcuni siti e punti
di interesse che costellano il cammino e i dintorni del Santuario. Mi
riservo in un futuro auspicabilmente prossimo, di dedicare un
quaderno all’argomento specifico delle escursioni sportive e
culturali.
Ma diamo uno sguardo all’oggetto centrale di
queste pagine.
San Francesco.
Il piccolo compendio francescano esteso su un’area
di poco più di mezz’ettaro sorge a mezza costa su una bassa
collinetta dai declivi morbidi a circa 460 metri di altitudine.
Nascosto alla vista sia dalla strada a monte in direzione di Lula
verso nord a soli 2 km, sia dalla parte a valle verso sud-ovest in
direzione di Nuoro, il villaggio è semicircondato da un giovane
boschetto di eucalipti, per cui lo si scorge parzialmente solo
nell’ultimo breve tratto di strada, quello dall’asfalto rosso che
lo separa dall’ultima croce del cammino.
Monte Albo.
Se il
piccolo borgo è poco visibile dalle zone abitualmente percorribili,
al contrario la visuale dall’interno spazia ad est verso il
panorama mozzafiato delle zone più suggestive del versante
nord-occidentale del vicino Monte Albo (Arbu=Bianco
dal colore delle sue cime calcaree)
che incombe dall’alto dei suoi 1127 metri delle cime gemelle di
punta Catirina e punta Turuddò, e di altre cinque cime
sopra i mille metri.
Nelle immediate
vicinanze del piccolo villaggio, a soli 200 metri dall’ultima croce
sulla “stradina rossa” sorge un’altra chiesa campestre meno
carica di storia e tradizione. San Nicola.
Chi invece vuole ampliare la propria “collezione”
di chiese campestri, può recarsi al meno recente Santuario di San
Matteo, raggiungibile con due chilometri di asfalto dopo il bivio
della “Madonnina” di Santa Barbara sulla SP 38 verso destra, più
altri due km di strada secondaria in lastroni di cemento e asfalto,
che attraversa due torrentelli.
Proprio nel periodo della festa d’autunno, il
visitatore potrà approfittare della breve distanza da S.F. per
visitare le “Cortes Apertas” del Comune
di Lula, godendo della squisita ospitalità dei Lulesi, delle
degustazione dei prodotti enogastronomici, e dell’artigianato
locale, oltre a visitare “Sa Creja Mazore” , la
Parrocchiale, con i suoi dipinti dei primi del secolo scorso.
Sulla SP73, al km 9 è ben segnalato il bivio per le Miniere di Sos Enattos, inserite dall’Unesco nel Parco Geominerario della Sardegna. Il sito ricopre anche una primaria importanza storica nel campo del sociale per uno dei primi scioperi dei minatori, nel 1899.1
Il Mont’Albo è stato recentemente dichiarato dall’Unione Europea come S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario) per la sua ricchezza di attrattive naturalistiche e archeologiche. Le sue cime calcaree sono attraversate dall’undicesima tappa del Sentiero Sardegna fino a valle, nelle immediate adiacenze della Chiesa del Miracolo, facilmente raggiungibile anche da Lula con appena due chilometri di stradina asfaltata.
Ho già accennato alla vastità dell’argomento
“Punti di interesse”; ebbene, il solo Monte Albo meriterebbe, a
ragione, un’intera trattazione a sé.
Restando invece sul cammino e procedendo da Nuoro
verso Lula, troviamo nell’ordine i seguenti siti che meriterebbero
una visita, ovviamente in diurna.
All’uscita di Nuoro, la Chiesa della
Solitudine, nella quale hanno riposato in passato le spoglie della
grande scrittrice nuorese e premio Nobel per la letteratura Grazia
Deledda.
A un chilometro dal capoluogo, sulla destra, la
ripida stradina di trecento metri in salita che conduce alla chiesa
campestre di Nostra Sennora de
Balubirde (Valverde).
Proseguendo in discesa sulla SP 45, dieci metri
prima del bivio a destra per il cammino, sul lato opposto della
strada in località Janna Ventosa,
in meno di 150 metri una breve stradina bianca conduce alla
Domus de Janas di Janna Ventosa.
Scendendo ancora sulla statale per 500 mt fino
alla prossima curva a sx, imbocchiamo sempre a sx la stradina
bianca che in meno di un chilometro conduce all’area archeologica
della necropoli e Domus de Janas di Maria Frunza.
Lungo
tutto il cammino, a poca distanza dalla strada o dal sentiero si
trovano una quantità di siti archeologici di età nuragica e
precedente, che è impossibile illustrare tutti in queste pagine, ma
di cui si
trova facimente riscontro sul web, anche visitando il sito
Wikimapia.org.
1http://www.lamiasardegna.it/files/lula.htm