15 - Le date di Santu Franziscu

Nella parte “diario” di queste pagine si è parlato prevalentemente della notte del pellegrinaggio di primavera, ma come già accennato, “Santu Frantziscu ‘e Lula” impegna priore e comitato per tutto l’anno, per la questua, i lavori, l’accoglienza, le commemorazioni, le feste, i pellegrinaggi.

Ecco, appunto “I” pellegrinaggi. Sono due: uno in autunno, il primo del priorato annuale, che dovrebbe cadere nella notte fra il 3 e il 4 ottobre, giorno in cui si commemora San Francesco d’Assisi; il secondo in primavera, che coincide con il passaggio di consegne al nuovo priore, e che rappresenta il momento di maggior afflusso di pellegrini al santuario, complice anche la data fissa del 30 aprile che consente il giorno festivo fisso del 1° maggio per un minimo di riposo dalla stanchezza della camminata notturna.

Se a maggio il cammino del Santo è battuto da una media di 400-500 pellegrini, a ottobre, vuoi per il meteo, vuoi per motivi di lavoro o per un minor richiamo della componente sociale su quella religiosa e l’assenza del rito di S’Arbore, le presenze al santuario scarseggiano, con un afflusso di camminanti che raramente arriva a 200 unità. E questo, nonostante il recente uso di effettuare il pellegrinaggio nella notte fra il primo sabato e domenica precedenti il 3 e 4 ottobre per agevolare il riposo e la presenza in santuario del giorno successivo. Anche se, essendo San Francesco anche Patrono d’Italia, il 4 di ottobre potrebbe benissimo essere festivo.

Penso che questi elementi di raffronto fra i due pellegrinaggi siano dei validi indicatori della sempre più marcata influenza laica dell’evento sulla principale componente religiosa dettata dall’opportunità che ha preso il soppravvento sul vero significato del pellegrinaggio che è quello di festeggiare e onorare il Santo.