13 - Il pellegrino e il pellegrinaggio. Un voto, una promessa, una prova

E', ovviamente dopo il Santo, la figura centrale dell'evento.

Il Pellegrino è il motore che letteralmente muove e tiene in vita lo spirito dell’evento storico. Ieri era senz'altro mosso da motivazioni puramente religiose; oggi le due ricorrenze annuali, pur conservando la medesima innegabile valenza spirituale del passato, si sono per così dire “arricchite” di altre sfaccettature più laiche diventando anche una delle tante occasioni di nuovi contatti sociali.

Questo ed altri aspetti più trasparenti come il numero di partecipanti, l’assistenza lungo il cammino, la visibilità del percorso, una diversa consapevolezza, lo stesso abbigliamento tecnico e la dotazione personale si sono sinergicamente intrecciati nel tempo, rendendo il pellegrinaggio alla portata di più persone, peraltro animate oggi dalle motivazioni più varie.

Non sfugge a tale censimento tipologico il sottoscritto, che come già detto nel capitolo “Diario” si è determinato a ingrossare le file dei camminanti, non solo per fede, ma per motivi decisamente più terreni, personali, se vogliamo, quasi frivoli. Senza comunque ledere in alcun modo l’immagine sacrale dell’evento.

Oggi i pellegrini che in tutto il mondo calcano cammini di fede più o meno noti e più o meno impegnativi lo fanno, percentualmente parlando, con aspettative decisamente disgiunte da quelle originarie. Basti citare il pellegrinaggio per antonomasia, quello svolto appunto dal fedele con lo status di “Peregrinus ad limina Sancti Jacobi”, che è ormai divenuto un business di cui si parla come “Turismo religioso”.

Definizione estremamente triste ed avvilente per rappresentare l’evoluzione di tradizioni così pregnate di storia e di tanta elevata nobiltà di spirito. Capita così che per il vero fedele il cammino sia il “mezzo” per offrire al diletto sacro protettore o intercessore il proprio sacrificio di fatica a fronte di un voto o di una promessa, ma che lo stesso cammino sia per altri un mezzo di socializzazione, di prova tecnico-sportiva dei propri limiti fisici, o come già detto, di mero turismo, mascherato, piuttosto che giustificato, dalla lucida patina della facciata religiosa.